IL FIGLIO DI HITLER

Read Time ~ 5 minutes

IL FIGLIO DI HITLER

Vladimir Vladimirovic sogna di colui che solo avrebbe voluto avere come padre e mentore; sì, il grande, unico, immenso Führer, e sbava di lubrico,

viscido piacere sentendosi degno di lui.

Per intanto ah, che goduria, far crepare malamente servi infedeli che si sono permessi di infastidirlo e non solo, come quell’impudente di Evgenij Prigozhin già capo dei suoi mercenari della Wagner i capace di inscenare una ribellione con spostamento di truppe verso Mosca gestita male ma che ha avuto l’indiscutibile merito di fargliela fare addosso.

Ma questo non può bastargli, vuole molto, molto di più.

Certo un vero godimento gli ha procurato far assassinare dai suoi scagnozzi Alexei Navalny alla faccia degli impotenti e frignanti occidentali, ma non è stata che una delle ultime vittime. Dalla sua ascesa al potere nel 2003 il nostro vanta insieme a tutto il resto numerosi omicidi fatti commettere dai suoi sozzi famigli.

Oltre ai due già citati, il piccolo Hitler russo ha arricchito il suo carniere con molte altre vittime. Così aggiungiamo dalla lunga lista di nomi conosciuti, con la quale ha soddisfatto il suo lurido godimento, la giornalista Anna Politkovskaya troppo adusa a parlare, scrivere, testimoniare sui diritti umani, svelare i crimini di guerra del nostro dittatore e sentirsi libera. Le ha fatto pagare il suo esser tale nell’ottobre del 2006, assassinata per festeggiare il proprio compleanno; ovviamente l’omicidio è stato eseguito per mano dei suoi famigli ed è servito anche per farle pagare quella sua oscena cittadinanza statunitense. Ma i crimini del boia Putin non necessitano del suolo russo. Infatti l’omicidio dell’ex agente dei servizi segreti sovietici (kgb) e dissidente dell’impero putiniano Alexander Litvinenko fu eseguito nel novembre 2006 a Londra.

Certo i “bravi” del dittatore russo hanno raffinato i loro strumenti di morte facendo bere alla loro vittima una tazza di tè doviziosamente contaminata con un isotopo radioattivo, il polonio 210.
Mi fermo qui nella descrizione dell’allucinante elenco delle vittime del macellaio russo anche perché è impossibile tenerne il conto, conto che si aggiorna di continuo senza posa.

L’UCRAINA

Putin ha ben pensato di volgere altrove le sue smanie non bastandogli più la sola eliminazione di personaggi scomodi, con la quale continua a tenere impegnati i suoi come l’osso buttato ai fidi cani.

L’Ucraina è lì, tutta per lui e solo per lui; intraprenderne l’invasione massacrando e distruggendo tutto quanto ha trovato sul suo cammino è stato per lui un divertente gioco da ragazzi.

Così anni or sono si è fregato nel silenzio di tutti la Crimea e più recentemente con un referendum, a dir poco ridicolo, ha istituito le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk, ma poi vorrà fare in modo che tutta l’Ucraina sia “cosa sua” e da bravo e irreprensibile mafioso, prendendo in giro l’annichilito Occidente, metterà magari in piedi, come ha già fatto, altre divertentissime consultazioni farsa per ottenere democraticissime annessioni con la gente sorvegliata e costretta a dare il proprio consenso. Presto, molto presto, si divertirà anche con la recalcitrante Leopoli al confine con la stupida e fastidiosa Polonia.

Così, tanto per far capire come stanno le cose a un evanescente e confuso Occidente, Stati Uniti compresi, continua a lanciare missili su punti strategici ed essenziali per la sopravvivenza dell’Ucraina, ridendosela di tutti coloro che levano le loro voci a difesa del suo giocattolino da calpestare e da portare a casa.

Di tanto in tanto fa abbaiare anche il suo fido cagnolino rognoso, il pulcioso presidente bielorusso Lukashenko il quale non manca di ringhiare che anche lui è munito di testate nucleari che gli ha offerto papà Putin, quindi stiano tutti in campana… (Ovviamente chiedo venia alle pulci).

Accanto al dittatore russo vi è sempre l’altrettanto pericoloso Dmitrij Anatolyevich Medvedev, vero e proprio animale feroce e sbavante, Vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, già presidente della stessa federazione russa prima dell’ascesa del “Gran capo” allontanato con un bel calcio nel sedere e tosto ritornato uggiolante e fedele al suo padrone.

Quindi, proseguendo in questo bestiario che lo Zar sempre fa ruotare vi è il suo fido Sergei Lavrov, Ministro degli esteri e poi vi è il suo docile portavoce il diplomatico di lungo corso Dmitrij Sergeevi Peskov, nient’altro che un bravo cagnolino da bastone.

Tra i suoi più fidi bravi un ruolo di primo piano spetta al ministro della difesa Sergej Shojgu che avrebbe dovuto tosto condurre l’esercito russo a impadronirsi di Kiev e con essa dell’intera Ucraina, ma che forse, diamo tempo al tempo, riuscirà nell’impresa con qualche anno di ritardo.

Ma tra tutti spicca l’ingombrante e potente figura del fido Nikolaj Patrushev secondo solo al capomafia Putin che molto più di questo odia l’Occidente con annessi e connessi. Eppure da parte di un così influente e lungimirante stratega ci si aspetterebbero dichiarazioni corrosive e decisive, epocali…

Ed ecco invece il nostro sopraffino statista lo scorso settembre vomitare una valanga di stupidaggini sull’Occidente, marcio e lascivo; così scandalizzato e allibito ha scoperto che in questo strano posto cercano di applicare una cosa degenere che si chiama Democrazia.

Ma vi è qualcosa di ancor più singolare e bizzarro come il fatto che padre e madre vengono definiti genitore numero uno e genitore numero due… Che ridere… Ma vi è di più, dice sempre il nostro lungimirante statista che in certi posti dello scialbo Occidente si è addirittura legalizzato il matrimonio con animali…

Ecco la Madre Patria Russia e nelle sue amorevoli mani è posto l’avvenire della Terra. Presto questi signori ingloberanno nella madre patria la refrattaria e fastidiosa Ucraina e poi si penserà anche alle repubbliche baltiche e l’Occidente resti pure lì a protestare.

Intanto Putin ha fatto sapere al mondo che potrebbe iniziare a giocare con i suoi ordigni nucleari tattici contro l’Ucraina, provocando sgomento anche in Cina, il che è tutto dire.

Dimitri Maria Pierri

Comments

  1. I “detti” nostrani sono sempre i più veritieri ed azzeccati : “a fetente, fetent’ e mmiezo “, e ricordiamoci pure che il suo babbo Stalin è stato quello che ha fatto dividere Berlino in quattro e che ha fatto fare il muro. Attenti : è dai tempi degli Zar che la Russia punta alla conquista del resto dell’Europa da Elio Di Martino

Comments are closed.